“Blog” è la contrazione di due parole: web e log. In inglese, log significa “giornale di bordo”, mentre il verbo to log dà l’idea del registrare, del tenere traccia, …
L’idea – inutile dirlo! – è di un americano. Anzi: di una coppia di americani. Anzi: di due coniugi statunitensi. Meg ed Evan avvertivano il bisogno di coniugare due necessità. Da un lato il bisogno di comunicare; dall’altro, il bisogno di farlo senza difficoltà di natura tecnica. In realtà, l’idea è semplice…
Pensiamo al nostro diario di quando eravamo adolescenti: spesso chiuso in un cassetto, quando ci viene una “ispirazione” lo tiravamo fuori e scrivevamo, di getto, quello che ci passava per la mente… Altrimenti verrebbe meno quella spontaneità che solo la scrittura automatica può garantire. Ecco! Il sistema ideato dai nostri Meg ed Evan consentiva proprio di mantenere anche sul web quella scrittura “di getto”, consentendoci di inviare al server, con pochi e semplici clic, quello che scriviamo.
Va detto che lo scopo iniziale dei blog era quella di consentire ad un definito gruppo di lavoro, costituito da un’unità impegnate in uno spazio geografico ampio, di comunicare in tempi pressoché reali. Ma il progetto si è sviluppato molto al di là delle intenzioni iniziali. I weblog, le comunità sono diventate come i gruppi di amici che si ritrovano al bar, in cui tutti si conoscono, con le loro regole e i loro codici di comportamento.
Quello dei blog è, in Italia, un fenomeno indubbiamente nuovo, ancora poco conosciuto e studiato. Ma pare realistico pensare che diventerà una nuova frontiera della comunicazione, soprattutto giovanile a motivo delle sue caratteristiche di spontaneità ed assoluta libertà.
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